La pazza gioia

La pazza gioia

Programmazione:
venerdì 30 Settembre 2016

Inizio spettacolo ore:
21:00

Sala:
Cinema Teatro Don Bosco


VEN  30 SETTEMBRE 2016  –  ORE 21.00

regia Paolo Virzì  –  con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Anna Galiena.

commedia  –  durata 1h 58′

 

Trama:  All’inizio della storia vediamo Beatrice Morandini Valdirana, chiacchierona ed estroversa, finta contessa, a sentirla in amicizia con i potenti della Terra, e Donatella Morelli, ragazza semplice e indifesa, incapace di rimediare agli errori commessi e resa triste dalla prospettiva di un futuro in solitudine. Beatrice e Donatella si conoscono quando si trovano ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, dove sono sottoposte a misure di sicurezza per i reati commessi…

Giudizio:  Consigliabile, problematico, dibattiti

Valutazione:  “La pazza gioia”, diretto da Paolo Virzì, è stato scelto dal Festiva di Cannes 2016 nella sezione “Quinzane des realizateurs”. Un bel titolo, capace di coniugare i due momenti centrali della vicenda: lo stato di salute delle due protagoniste e la loro coraggiosa voglia di venirne fuori, di migliorare, di essere positive. Le due donne, così diverse per carattere e indole, diventano imprevedibilmente amiche e, a poco a poco, provano a condividere speranze e aspettative. Fino ad approfittare di alcune situazioni favorevoli per organizzare una fuga dalla struttura. La fuga diventa la loro arma di difesa, il grimaldello per reagire alle avversità e mettere in scacco l’istituzione. Tra le due, Beatrice è quella più espansiva e aggressiva verso gli altri, ritrova persone del passato e tratta con loro con energia e vigore, quasi fregandosene delle conseguenze. Donatella è più introversa, la detenzione le ha fatto togliere il figlio che ama tantissimo e cerca di rivedere in tutti i modi. Piange spesso Donatella, di quel pianto che significa mancanza di affetti e di sentimenti sottratti a forza. E’ un film estremamente stratificato “La pazza gioia”. “Volevamo -dice Virzì- che fosse una commedia, divertente ed umana, che ad un certo punto non avesse paura di tingersi di fiaba. Cercavamo tracce di allegria, di eccitazione vitale anche nel momento della costrizione e dell’internamento”. Lo sguardo del regista verso le due donne è schietto e vigoroso. La follia tinge le loro (dis)avventure con una partecipazione profonda. Si sta dalla parte di Beatrice per il suo essere indifesa di fronte alle sguaiate reazioni alla sua provocatoria frenesia. Si sta dalla parte di Donatella per il suo piegarsi alle circostanze avverse, per il sincero dolore dell’assenza del figlio, per il dolente incontro con un padre sfortunato ma generoso. Virzi (esordiente nel 1994 con “La bella vita”, titolo che si riallaccia curiosamente a questo nelle sfumature di senso), compone un’opera di notevole spessore narrativo che respira l’aria di una drammaturgia profonda e guarda alla follia come ostacolo arduo da superare eppure da accogliere e da aiutare. Mai da respingere. Film intenso e coraggioso, supportato da due intense protagoniste.